martedì 22 febbraio 2022

Tra commissioni, comitati, tavoli e consigli, la politica tesse la tela del consenso

ROSETO. Quasi nessuno vi fa caso, eppure, specie in provincia, il mondo che ruota attorno alla politica è ancora molto attrattivo, molto pervasivo. Anche in una cittadina come Roseto, ad esempio, sono una qualche decina i comitati, le commissioni, i “Tavoli”, i consigli di quartiere, eccetera, gemmati dalla politica ufficiale, quella elettiva. Alcuni di essi sono stati di recente ampliati. Altri saranno di nuovo istituiti, come i consigli di quartiere. Tutte promanazioni politiche sulla cui reale utilità, poi, ci sarebbe da discutere. Sono senz'altro utili, però, alla politica medesima. Che si esercita, per causa loro, in un qualche centinaio di nomine tutte decise a livello politico, appunto.

Per questi piccoli incarichi, inoltre, la politica è solita scegliere tra le persone che conosce; che ruotano intorno al suo mondo, vuoi perché simpatizzanti, vuoi in quanto hanno “portato” come si dice di chi ha fatto campagna elettorale – qualche candidato, oppure semplicemente perché sono stati candidati loro stessi mancando il seggio municipale. Si tratta comunque, nella quasi totalità dei casi, di incarichi onorifici. Non ci sono gettoni o altro. Insomma, non si ci guadagna niente. Però ci si sente gratificati, si acquisisce una certa notorietà e, in fondo, a chi non farebbe piacere ricevere un riconoscimento pubblico? La prossima volta, magari, il prescelto o la prescelta si impegnerà di nuovo nelle campagne elettorali, che non sono solo municipali come è ovvio.

Si badi bene, è un meccanismo del tutto legittimo. Quasi naturale direi. Ma è anche così che la politica alimenta il suo consenso. Ed in certo senso, grazie ad oleati meccanismi tipo manuale Cencelli, sopravvive a se stessa.

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