mercoledì 26 gennaio 2022

Il centro rifiuti a Fonte dell'Olmo è la cosa più sbagiata che c'è, ma Pavone non ha ragione


ROSETO. Fermi tutti! Ragioniamo un attimo. Dunque afferma il Gran Capo Politico dell'amministrazione Nugnes, il coriaceo tracciatore di linea consiliare del Sindaco Civico, l'ex-sindaco Enio Pavone, che solo il Tar può fermare i lavori del centro riuso a Fonte dell'Olmo.

Alt, un momento. Il Tar non è un marziano. Il Tar, come tutti i tribunali, valuta le ragioni di chi contesta un atto (in questo caso molti cittadini della zona) e quelle di chi quell'atto difende (cioè l'allora Comune guidato dal sindaco Di Girolamo). È come una partita di calcio: l'attaccante dice “è rigore”, il difensore dice “non è fallo”. Poi l'arbitro decide. Tra l'altro, il Tar, al contrario dell'arbitro, può essere anche corretto in appello dal Consiglio di Stato.

Ebbene, gli allora consiglieri comunali Pavone, Nugnes e Marcone e l'allora mi pare sostenitrice di un comitato per il No ai lavori, oggi assessora Lorena Mastrilli, sostenevano, insieme ai cittadini, che le tesi del Comune fossero sbagliate. Addirittura le sospettavano illigittime, altrimenti non avrebbero invocato il TAR. Stando così le cose, caro Enio, non basta dire: se la veda il TAR. Dovete dirci che cosa chiedete oggi voi al Tar, quali sono le vostre “memorie” legali (come si chiamano), cioè che cosa oggi scrive l'avvocato del Comune negli atti. E, se è troppo tardi per “intervenire” (sempre in gergo) in causa, cosa scriverà il Comune nell'eventuale ricorso in appello.

Perché, vedete, se vi fosse coerenza, se la parola data da oppositori non fosse sospettabile oggi di essere stata un tanto per dire, adesso dovete incaricare il legale del Comune di sostenere in giudizio, o in appello, le tesi di chi ricorreva contro quell'atto dell'amministrazione Di Girolamo. Perché quelle tesi erano le vostre. Perché voi dicevate quello che allora dicevano i cittadini ricorrenti.

Vede caro Pavone, caro sindaco Nugnes, caro vicesindaco Marcone, gentilissima Signora Assessora Mastrilli, il tema è molto semplice. Torniamo al paragone calcistico. Voi dicevate allora che era “rigore”, che l'arbitro doveva fischiare il fallo contro il Comune. Adesso, basta dire all'avvocato del Comune di far sue, sposare quelle ragioni, ed il Tar o il Consiglio di Stato si troverà di fronte a due ricorsi concordanti, quindi forse non ci sarà nemmeno più il motivo del contendere.

Altrimenti è troppo comodo. Altrimenti avete sempre ragione voi. Come del resto pare vi piaccia assai avere: sempre e comunque ragione.


P.s.: personalmente ritenevo e ritengo che metter lì un centro del riuso sia non solo sbagliatissimo, ma addittura assurdo. Ma questo è un altro discorso.

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