Forse Letta non sa – ma è spiegabilissimo che non sappia – che la tassa di successione, di fatto, c'è già. Chiunque eredita anche un semplice appartamento, paga già oggi il 2-3 per cento tra “tassa di bollo” ed impicci vari. Non parliamo di ricchi, ma di persone normali, le quali un minimo di 2-3 mila euro per una piccola eredità lo devono dare allo Stato. E non basta, perché se poi vendono anche una minima parte dei “loro” beni, pagano altre 3-400 euro per aver “accettato l'eredità”.
Letta ed i suoi quindi non sanno – meglio, piace non sapere – che non i ricchi, ma quelli che hanno un modesto appartamento pagano tutto. E non certo a beneficio dei giovani. Perché spesso a versare quelle somme all'erario per una semplice casa lasciata in eredità, sono proprio quei ragazzi che lo Stato stesso, o meglio il sistema-economico-Stato, pretende di far vivere con 5-600 euro al mese “garantiti” da contratti di lavoro da fame.
Purtroppo sono proprio quei ragazzi, lasciati senza alternative, ad accettare uno Stato che è solo doveri e niente diritti. Uno stato governato da sempre dai Letta (intesi come tipologia politica) e da quelli come lui. Che poi si dicano di destra o di sinistra, poco importa. È uno Stato che non cambierà mai, chiunque lo amministri. La parabola dei Di Maio e dei Salvini è significativa in tal senso.
Dunque la tassa di successione, di fatto, l'abbiamo. E pure la tassa sulla salute, visto che se ti ammali e non hai qualche soldo da parte puoi anche crepare. E la tassa sulla macchina, sulla benzina, sul sole persino. Si, perché anche la spiaggia è a pagamento. Quindi, caro Enrico, caro Matteo, caro Giggino ed anche cara Giorgia e tutti gli altri, sappiate che qui il vostro domani è già il nostro oggi. Caro e amaro, pure.
Buona domenica.
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