venerdì 20 novembre 2020

Siamo degli sciamannati

E così ci siamo. Siamo ufficialmente in zona “rossa”. Così ha deciso il signor Speranza, ministro del governo. Così aveva già deciso il signor Marsilio, governatore della Regione. Tra l'altro guadagnandosi la ribalta nazionale della cronaca proprio per questo.

Ci siamo perché abbiamo uno degli indici di contagio peggiori d'Italia. E ciò, chissà come, malgrado vantiamo la sanità tra le più organizzate del Globo, come autoproclamano gli stessi protagonisti. Nonostante godiamo il privilegio della classe politica regionale tra le migliori del Paese, come si riconoscono loro stessi. Ancorché, meglio ancora, abbiamo sempre avuto la migliore leadership politica regionale, come anche quella del passato ci tiene a sottolineare spesso a proprio autocompiaciuto merito.

Ed allora c'è una sola ragione per cui abbiamo le corsie ospedaliere che scoppiano: è perché noi, noi abruzzesi, siamo degli sciamannati. Come dicono tutti, come la gente stessa dice di sé medesima, questo maledetto virus si diffonde “per colpa nostra”. Non è colpa di chi governa a Roma, perché lì ci sono i migliori del mondo. Non è responsabilità di chi amministra la Regione, perché sono i secondi o forse i primi migliori della sfera terracquea. Non è colpa della classe medica, perché sono naturalmente il non plus ultra della scienza sanitaria.

È colpa nostra. Siamo solo sciamannati che meritano di essere detenuti in casa. Forse per più tempo degli altri. Forse senza nemmeno lo sconto di pena dei quattro giorni di “carcerazione" sanitaria preventiva decisi autonomamente. Siamo degli sciamannati. Cospargiamoci il capo di cenere e chiudiamoci in cella (domestica). Facciamo come Fantozzi sulla poltrona sgonfiabile. E ringraziamo il cielo di avere governanti così magnanimi. Altrimenti chissà cosa ci poteva capitare!

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