GIULIANOVA. Se la prima era
andata bene, la seconda “puntata” del mercato delle erbe di
Giulianova è andata ancora meglio. Verso le 9.45 di questa mattina una fila
lunghissima, ordinatissima, distanziatissima, attendeva l'uomo
vestito da “astronauta” che spara con la pistola-termometro la
misura della febbre onde scostare il pertugio transennato del
post-mercato in senso letterale.
A Roseto invece?
Anche oggi languore assoluto in quel pochissimo che
superstita del mercato del giovedì sul lungomare. Così che increspa
al mare off-limits un punto interrogativo: ma non è che Giulianova, del già “Tutti
a casa” intimato a tutto social-casacca-emergienziale; dei droni
volanti; dell'esercito occhiuto, muta all'improvviso in aperturismo
rampante e ci sorpassa ancora una volta?
Si dà il caso,
infatti, che Roseto, un po' più moderata nella fase acuta
dell'emergenza, sia anche più lenta nella ripartenza. Manchi vale a
dire del guizzo, dell'inventiva e della fantasia, come si direbbe in
termini calcistici. Insomma, qui tra le due “sorelle” della costa
teramana, se non ci diamo una mossa, finisce uno a zero secco per
“Jiglie”. Perché questo sindaco giuliese, questo Ivan
Costantini, tira le marce a tutto acceleratore, che siano curve a destra o a sinistra sta a vedere!
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