venerdì 15 novembre 2019

Una mozione (politica) sull'erosione. E due noterelle mie che non c'entrano niente, ma da appiccicar qui prima che prendono di muffa


ROSETO. “Con molta sincerità, si dovrà prendere atto che ci sono tratti della nostra costa dove sarà difficile mettere gli ombrelloni”, così Alessandro Recchiuti, consigliere comunale di “Futuro in”, questa mattina davanti alla stampa con Angelo Marcone ed Enio Pavone, consiglieri d'opposizione a Roseto. L'occasione, la presentazione di una mozione che dovrà essere discussa nella prossima seduta dell'assise civica a proposito dell'attualissimo tema dell'erosione. “Perché – dice Angelo Marcone – il nostro Comune ha dato l'impressione di muoversi meno attivamente di altri nei confronti della Regione in questi giorni di marea”. E comunque – aggiunge l'ex-sindaco Pavone – ora “i nostri tre gruppi d'opposizione lavoreranno insieme su questo tema e per una prospettiva politica diversa di qui in avanti”.

Dall'erosione alla prospettiva politica, allora. Con Sabatino Di Girolamo, sindaco attuale, che è parso esser stato inquadrato molto in un ottica solamente Pd, quindi ben distinto dal nascente gruppo “Italia Viva”. Il quale gruppo, sia detto sottovoce, se a Roseto poco poco spinge sull'acceleratore, produrrà un'onda (per restare in tema) in confronto della quale il mare grosso dei giorni scorsi sembrerà un piccolo canotto a vapore!

Intanto il mare torna grosso davvero, nel senso fisico e non politico. E viene in mente un convegno di appena una settimana fa a Pineto. Mi ero segnato due noterelle tratte da quella riunione. Dicendomi: se mi tornan buone per qualche post le pubblico. Siccome mi sembrava brutto buttarle, le appiccico qui prima che marciscono (nel senso della cronaca, eh)


Notarelle di (non)cronaca
(liberamente tratte dagli atti del convegno “Il capitale naturale”, a cura della “Torre del Cerrano”)

Una montagna a mare. Secondo uno studio dell'Università dell'Aquila, ripreso anche da una pubblicazione della “Torre del Cerrano”, per combattere l'erosione marina della costa abruzzese bisognerebbe buttare in mare 18 milioni di metri cubi di sabbia in cinque anni. Tanto per avere un'idea, 18 milioni di metri cubi, corrispondono a 600 palazzi alti 30 metri, un po', per noi rosetani, come 600 palazzi “Monti”; vale a dire una montagna. Di questa “montagna”, ben 2 milioni di metri cubi, sono stati già buttati, con una spesa di 44 milioni di euro. Mediamente 22 euro a metro cubo. Per ottenere che cosa? Poco o nulla, visti i continui allarmi sulla... erosione, appunto!

Ci stiamo scaldando. Analizzando i dati delle stazioni meteo regionali, dal 1930 ad oggi, la temperatura media in Abruzzo sarebbe cresciuta di circa 2 gradi. Da una media annua intorno agli 11 gradi gionalieri di 90 anni or sono, siamo passati ad oltre 13 gradi. Con andamento non costante, però. Dal 1930 al 1980, infatti, abbiamo “preso” poco più di mezzo grado. La curva si impenna se prendiamo il periodo 1950-2010. Ed ancor più il trentennio 1980-2015. Ogni 15 anni prendiamo un “gradino”, insomma!

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