giovedì 21 novembre 2019

Armiamoci di badile: fa che 'sto mondo nel 2030 sclera

foto diramata dal Comune in occasione della festa degli alberi

ROSETO. Fanno sapere i bene informati che nel 2030 il mondo comincerà a finire. Bene, si spera che, per quella data, qui a Roseto si sia finito di cementificare le aree ancora disponibili. Qualche grossa lottizzazione è alle viste. Per via indiretta ne accenna l'albo pretorio odierno. Quindi, da questo punto di vista, nutriamo buone speranze.

Nel decennio, inoltre, è auspicabile che il buon Nicola Petrini – senz'altro ancora assessore per quell'epoca – abbia finito le varianti urbanistiche (anche queste involontariamente svelate dall'albo on-line) che deve completare per il famoso “centro del riuso”. Il quale, nel frattempo, dovrà essere ri-annunciato prima di terminare nel dimenticatoio. Intanto oggi, l'attivissimo Petrini, insieme al sindaco Di Girolamo, ha proclamato le fine dei lavori sugli argini del Vomano: alleluia!

Per l'intanto, potremo fare ancora una decina di “Feste dell'albero”, ovviamente prima di tagliarne qualcuno “in divieto di sosta” sul lungomare, rigorosamente senza ripiantare – mi raccomando – i pini del centralissimo viale Roma.

Cosa resta di più? Bhè, in dieci anni ci sarà da restaurare il pontile (a proposito: occhio alle paratie per verniciare sott'acqua). Poi dovremmo cementificare un po' di spiaggia che ci rimane prima che il mare “ci passi sopra” (a ri-proposito, attenzione a dove manca il muretto: il vento erode quasi quanto le onde).

Insomma, di lavoro ce n'è. Dovremmo anche farci rieleggere per altre tre o quattro volte almeno. Arcipicchia, ma questo benedetto mondo proprio nel 2030 deve sclerare!

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