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Vanessa Quaranta ed Alessandro Recchiuti
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ROSETO.
Conosco
una persona che ha più o meno l'età di Filippo. Il consorte di
Elisabetta d'Inghilterra, voglio dire. Per la verità qualche anno in
meno. E per fortuna è vivente. Un tempo, quando non eravano
“reclusi”, passava l'estate a Roseto, ed ogni volta mi diceva:
“Da ragazzo venivo qui a giocare a basket. Io stavo con la Virtus
Teramo. Serate meravigliose”. Ho sempre sospettato che avesse avuto
anche qualche piacevole flirt, nonostante non lo abbia mai voluto confessare!
Questo
panegirico per dir cosa? Semplicemente che l'Arena Quattro Palme, non
è stato solo un campo di basket, un Arena di festival anche
politici, un luogo di musica, pattinaggio e tanto altro. L'Arena è
stato un pezzo di storia del '900 rosetano. Uno “stadio” dentro
la città che ha visto momenti di basket intensissimi, anche di
carattere internazionale, divenuti poi leggenda. Un pezzo di città
bello, allegro, giovane, spensierato, come era in parte la Roseto del
dopoguerra. Un brano di città che oggi versa in un degrado
insopportabile, al pari della Villa che le sta di fronte. E sulla
quale l'associazione “Il Punto”, questa mattina ha voluto tenere
una conferenza stampa.
L'associazione
presieduta dalla professoressa Vanessa Quaranta, che ha per
riferimento il consigliere comunale e provinciale Alessandro
Recchiuti, ha scelto infatti questo luogo simbolico; questo caposaldo
della “topografia” sociale ed urbanistica di Roseto, per
presentare una sua proposta. Una proposta concreta, inseribile nella
programmazione attuale della cosiddetta “rigenerazione urbana”.
Anzi, una proposta che invererebbe quella stessa programmazione
rendendola funzionale all'acquisto dell'Arena dalle Ferrovie dello
Stato, che come è noto hanno deciso di cederla al Comune in una vendita
già approvata all'unanimità dal consiglio comunale.
Nel
parterre dell'Arena, questa mattina, i disegni di quello che potrà
ri-divenire questo spazio, redatti dall'architetto Dante Massari, che
de “Il Punto” fa parte, sono stati resi pubblici. Per la verità
non solo quelli, visto che Dante Massari, nel tempo libero, si
diletta a ripensare un po' il tessuto della città, ad esempio
pensando ad un anfiteatro su viale Makarska, al Mercato coperto di
via Latini, all'abbattimento delle barriere architettoniche, ai
parcheggi, eccetera.
Oltre
l'aspetto tecnico – tuttavia non secondario, se si pensa
tanto per citare al sistema per l'accesso dei disabili alle tribune
dell'Arena o all'utilizzabilità dell'impianto per il basket in
carrozzina – al di là di ciò, si diceva, non sfugge l'aspetto
politico che questa associazione, con all'interno giovani e donne (appunto la presidente è una donna) vuol proporre. Lo ha detto
chiramente Alessandro Recchiuti: partire da una idea di città; da un
disegno di parti urbane; ed aprire al dibattio pubblico.
L'Arena
è un simbolo, come si diceva, di tale approccio. Un simbolo che fa
parte di una opposizione programmatica (così l'ha definita Vanessa
Quaranta), che intende rivolgere un messaggio, giustappunto di
programma. Partire dalle cose, dunque. Offrire soluzioni
realizzabili. Inserirle un un contesto di fattibilità tecnica ed
amministrativa. Questo pare, in sintesi, il discorso. E pare
interessante, perché – adesso mi sbilancio un pò – in questa
giovane presidente si nota una professionalità ed una passione di cui
forse soltanto una donna può essere capace.
Ne
sono francamente incuriosito, da osservatore vecchio e distaccato
della politica. Vi scorgo un'impronta civica. Come evolverà non lo
so. L'approccio, tuttavia, mi pare – come si usa dire oggi –
serio. Ecco, questa parola: serio. Forse troppo, aggiungo da
vecchio scapigliato. Ma ho l'impressione che la Roseto politica, la
Roseto delle sterili contrapposizioni politiche-personalistiche, con “Il
Punto” dovrà fare i conti. Comunque la si pensi, questi qui fan sul... serio! E sanno farlo, ho come l'impressione.